Pianta della famiglia delle
Umbelliferae-Apiaceae, presente nelle regioni del Mediterraneo orientale,
estesamente coltivata in diversi Paesi europei per ricavarne frutti, impiegati
in medicina e come
aromatizzanti.
GENERALITÀ È
una pianta erbacea annuale alta fino a mezzo metro, glabra o appena pubescente,
a fusto normalmente semplice, eretto. Le foglie
sono sempre incise: divise o laciniate; quelle basali sono lungamente
picciolate, a base più o meno cordata, di forma tondeggiante, con margine
inciso-dentato: quelle del fusto sono o trisettate o pennatosette (le
superiori); il picciolo più corto e allargato alla base in una guaina
amplessicaule. I fiori sono raccolti in una
infiorescenza a ombrella non molto allargata che ne porta una dozzina al
massimo, piccoli, a corolla bianca. I frutti sono
composti da due acheni appaiati di color verde-grigio, piccoli, allungati, a
coste esterne appena marcate. Tutta la pianta emana
il caratteristico odore di anice. In medicina come in liquoreria si utilizzano i
frutti, impropriamente chiamati in commercio semi. I semi sono intimamente
connessi con il pericarpo del frutto.
IMPIEGO
TERAPEUTICO L'anice è stato coltivato fin
dall'antichità nelle regioni del Mediterraneo orientale. I naturalisti
greci e romani segnalarono nei loro scritti l'utilizzazione dell'anice sia in
cucina sia in medicina. Anche la vecchia medicina cinese conosceva le
proprietà dell'anice. L'uso dell'anice si estese nel Medioevo anche nei
Paesi dell'Europa centrale, dove si svilupparono le coltivazioni. In Francia
come in Germania si distinguono diverse varietà orticole aventi
differenze aromatiche anche sensibili. I frutti di
anice attivano le secrezioni e la respirazione, tonificano il cuore e
riequilibrano le funzioni del sistema nervoso
vegetativo. L'essenza di anice provoca
rilasciamento muscolare, è analgesica, calmante, sedativa, concilia il
sonno, elimina la fatica cerebrale e la congestione
polmonare. Si utilizza l'anice prima di tutto come
stomachico, per stimolare l'apparato digestivo debilitato, per lenire gli spasmi
gastrici e gastroenterici, per calmare le coliche gastriche ed enteriche e le
contrazioni di origine nervosa dello stomaco e dell'intestino. L'impiego
dell'anice è però controindicato nelle dispepsie e nelle coliche
dipendenti da stati irritativi delle mucose. Le coliche dei lattanti non
irritative sono sedate se la nutrice beve tisane di anice. I principi attivi
dell'anice passano in parte nel latte materno e in questo modo curano il
lattante, mentre la madre non può averne che effetti
benefici. Come stimolante e calmante l'anice trova
il suo impiego nelle affezioni nervose e del respiratorio: emicrania, cefalea,
vertigini, tosse, asma, bronchite. Per la sua
blanda azione diuretica è utile agli idropici e agli obesi. Come
galattogeno, attiva la secrezione lattea. Si
utilizza frequentemente con le stesse indicazioni la tisana dei quattro semi
caldi: anice verde, carvi, coriandolo, finocchio, alla dose di 20 g ciascuno per
litro di acqua calda. I princípi attivi
dell'anice verde sono resine ed olii essenziali, contenenti gran quantità
di anetolo. Come correttivo del sapore e dell'odore
l'anice verde è usato in pasticceria e in liquoreria, oltre che nelle
preparazioni farmaceutiche. Tradizionalmente vengono attribuite all'anice anche
proprietà di regolazione del ciclo
mestruale.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizzano l'infuso e la tintura
alcoolica. L'infuso si prepara con 10-15 g di anice
per litro d'acqua. Si lascia a macero per 15 minuti. Si beve una tazza d'infuso
dopo i pasti per facilitare la digestione e per eliminare i gas
intestinali. La tintura vinosa si prepara con 200 g
di anice per litro di alcool a 70°. Si lascia a macero per una quindicina
di giorni. Dopo aver lasciato riposare la tintura per un mese, si prendono 20
gocce in acqua 2 volte al giorno. Si può dolcificare con un cucchiaino di
zucchero. La tintura alcoolica elimina i crampi intestinali, l'insonnia,
l'eccitazione nervosa.
- Uso esterno: si
utilizza l'infuso, preparato con 15-20 g di anice per litro d'acqua, per lozioni
o cataplasmi nelle ecchimosi. Va ricordato che a
dosi più forti di quelle indicate l'anice verde può dare
intossicazioni simili a quelle dell'assenzio, anche se l'anice verde è
senz'altro meno tossico. Si consiglia pertanto di attenersi scrupolosamente alle
dosi.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE Per la raccolta bisogna prestare
molta attenzione perché i frutti cadono molto facilmente quando sono
maturi. Per evitare questo inconveniente si deve
raccogliere appena prima della completa maturazione, meglio se alla mattina
presto, appena la rugiada sta scomparendo ma i peduncoli dell'infruttescenza
sono ancora elastici per l'umidità della notte. Si pone a seccare in
ambiente asciutto e aerato. Quando la pianta
è completamente secca si separano i frutti, unica parte interessante, con
l'uso di un setaccio a maglie abbastanza larghe da lasciarli
passare. I frutti vanno poi conservati in sacchetti
di carta sigillati o in vasi di vetro. In quest'ultimo caso occorre fare
maggiore attenzione per evitare che si formino muffe. È meglio perciò
provvedere a far seccare ulteriormente i frutti, dopo averli separati dal resto
della pianta. Per coltivare questa pianta occorre
scegliere un terreno soffice e piuttosto umido. Si semina in aprile direttamente
in terreno, in file distanti 35-40 cm. Si diradano successivamente le piante
nella fila, lasciandone una ogni 15-20 cm. Si deve
operare il diserbo manuale, se necessario. Nella stagione secca la pianta di
anice dev'essere settimanalmente irrigata. Per la
raccolta bisogna prestare molta attenzione perché i frutti cadono molto
facilmente quando sono maturi. Per evitare questo inconveniente si deve
raccogliere appena prima della completa maturazione, meglio se alla mattina
presto, appena la rugiada sta scomparendo ma i peduncoli dell'infruttescenza
sono ancora elastici per l'umidità della notte.
Ai sensi dell'art. 5 della legge 22 aprile
1941 n. 633 sulla protezione del diritto d'autore, i testi degli atti ufficiali
dello Stato e delle amministrazioni pubbliche, italiane o straniere, non sono
coperti da diritti d'autore. Il copyright, ove indicato, si riferisce
all'elaborazione e alla forma di presentazione dei testi stessi. L'inserimento
di dati personali, commerciali, collegamenti (link) a domini o pagine web
personali, nel contesto delle Yellow Pages Trapaninfo.it (TpsGuide), deve essere
liberamente
richiesto
dai rispettivi proprietari. In questa pagina, oltre ai link autorizzati, vengono
inseriti solo gli indirizzi dei siti, recensiti dal WebMaster, dei quali i
proprietari non hanno richiesto l'inserimento in Trapaninfo.it. Il WebMaster, in
osservanza delle leggi inerenti i diritti d'autore e le norme che regolano la
proprietà industriale ed intellettuale, non effettua collegamenti in surface
deep o frame link ai siti recensiti, senza la dovuta autorizzazione.
Framing e Deep Link:
che cosa è lecito -
Avvocato Gabriele FAGGIOLI. Il webmaster, proprietario e gestore dello
spazio web nel quale viene mostrata questa URL, non è responsabile dei siti
collegati in questa pagina. Le immagini, le foto e i logos mostrati appartengono
ai legittimi proprietari. La legge sulla privacy, la legge sui diritti d'autore,
le regole del Galateo della Rete (Netiquette), le norme a protezione
della proprietà industriale ed intellettuale, limitano il contenuto delle Yellow
Pages Trapaninfo.it Portale Provider Web Brochure e Silloge del web inerente
Trapani e la sua provincia, ai soli dati di utenti che ne hanno liberamente
richiesto l'inserimento. Chiunque, vanti diritti o rileva che le anzidette
regole siano state violate, può contattare il
WebMaster A.C.L.C. Michele
MAZZONELLO +39 3474054001